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martedì 12 marzo 2013

Mi sento infinito.



Come recita il famoso detto "non giudicare un libro dalla copertina", non bisogna mai fermarsi alle apparenze; soprattutto se si tratta di un film come questo. Il titolo incuriosisce, ma scoraggia chi di queste frasi ne ha già sentite tante: "Noi siamo infinito" all'apparenza potrebbe deviare la curiosità del pubblico. La trama sembrerebbe quella di una commedia adolescenziale, ma ciò che non sapete, è che di contenuto banale o scontato, ne ha ben poco. Il titolo originale "The perks of being a wallflower", è tratto dal romanzo dello scrittore Stephen Chobsky autore, ma anche regista, dell'omonimo film. Ad incuriosire non è solo il contenuto della pellicola, ma anche il cast: una brillante ed esuberante Emma Watson, (La famosa Hermione, amica del maghetto Harry Potter) in vesti totalmente nuove e libertine. Interpreta un'adolescente in cerca di una propria identità e dimensione nel mondo, a volte troppo impulsiva ed incline a prendere droghe o a frequentare ragazzi che non la meritano. Farà perdere la testa al piccolo Charlie, (Logan Lerman) il vero protagonista della pellicola, un adolescente timido ed impacciato; incapace di integrarsi con i compagni, vive in un mondo tutto suo, fatto di musica e di libri. Una persona umile e genuina in cui molti adolescenti potrebbero riconoscersi. La sua non è una storia semplice: traumi legati alla sua infanzia lo perseguitano. Sepolte storie di violenze, tra cui il suicidio del suo migliore amico, lo seguono come fantasmi, rendendolo preda di allucinazioni e di tendenze autolesioniste. La sua vita cambierà con l'incontro di Sam (la Watson) e del fratellastro Patrick (Ezra Miller), che lo accoglieranno nella loro cerchia di amici, facendogli riscoprire i valori dello stare insieme, del condividere, del cercarsi e del desiderio, tipico di chi sta crescendo. Un film che tratta temi difficili, (per questo contestato) come la droga, il sesso, il suicidio, l'omosessualità; tutti visti dagli occhi ingenui e spavaldi di chi ha tutta la vita davanti. Pellicola toccante e profonda, che fa riflettere, una medicina per chi ha bisogno d'aiuto e non può parlarne, come Charlie. Una straordinaria metafora dell'amicizia, dell'amore, della fratellanza; sentimenti descritti abilmente e che non annoiano, ma che toccano nel profondo. La scena del tunnel, con sottofondo "Heroes" di Bowie, il vento tra i capelli, innesca nello spettatore un'inesprimibile spinta verso la vita, una voglia di libertà e di leggerezza, anche grazie al monologo finale di Charlie, che guardando i suoi amici sussurra: "Mi sento infinito." A volte ci sentiamo tutti un po’ infinito, e questo film senza dubbio ci insegna a riscoprire questa parte di noi; sopita per chi ormai adulto, o ancora inespressa per chi si trova in età adolescenziale.

dadaB.

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