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sabato 8 febbraio 2014

"Pillole di vita."

Un monologo è per sempre. È una certezza: una trasposizione cinematografica di quello che può essere un insegnamento - un proposito - uno sfogo - una speranza, nella vita reale. E se interpretati da grandi attori, colgono nel segno. Ma dietro di loro, ovviamente si nascondono anche grandi scrittori, sceneggiatori, maghi della parola. La mia personale collezione di monologhi, ai quali attingo ogni qualvolta ne abbia bisogno, è molto varia, spaziando dall'immenso Chaplin, al giovane Edward Norton, al bravissimo Robin Williams. Alcuni di essi hanno fatto la storia; tasselli di un puzzle indelebile nella nostra cultura filmica. Sono tratti da pellicole altrettanto memorabili, alcune oserei dire: capolavori. Vi lascio quindi ascoltare il dolceamaro suono di queste parole, con la speranza (soprattutto per chi non li conosca) di infondere qualche pillola di vita nelle vostre agili menti. Buona visione!


1. Will Hunting - Genio ribelle (Robin Williams, Matt Damon, Ben Affleck)

"Se ti chiedessi sull'amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile... non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell'inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d'ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine "orario delle visite" non si applica a te. Non sai cos'è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto."



2. Le ali della libertà (Tim Robbins, Morgan Freeman)

"Caro Red, se leggerai questa lettera vorrà dire che sei uscito, e se sei arrivato fin qui, forse hai voglia di andare un po’ più lontano. Ricordi il nome della città, vero? Zijuataneho. Mi servirebbe un uomo in gamba per aiutarmi nel mio progetto. Spero proprio che tu venga; c'è anche una scacchiera che ti aspetta. Ricorda, Red: la speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai. Spero che questa lettera ti trovi e ti trovi bene.
Il tuo amico Andy."



3. Il Grande Dittatore (Charlie Chaplin, Paulette Godard)

"...Vorrei invece aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette."



4. La leggenda del pianista sull'oceano (Tim Roth)

"Cristo, ma le vedevi le strade?! Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia! Ma dimmelo: come fate voialtri laggiù a sceglierne una? A scegliere una donna... una casa... una terra che sia la vostra... un paesaggio da guardare... un modo di morire... Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n'è! Ma non avete paura voi di finire in mille pezzi solo a pensarla a quella enormità? 
... La terra, è una nave troppo grande per me... È una donna troppo bella... È un viaggio troppo lungo... È un profumo troppo forte... È una musica che non so suonare... Non scenderò dalla nave. Al massimo, posso scendere dalla mia vita."

 


5. La 25a ora (Edward Norton)

"In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia!
In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l'è cavata con poco: un giorno sulla croce, un weekend all'inferno, e poi gli alleluia degli angeli per il resto dell'eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all'inferno. ...
No... No, in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l'hai buttato via, brutto testa di cazzo!"


6. L'attimo fuggente (Robin Williams)

"Carpe diem, cogliete l'attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita."




Sono queste le parole che ho scelto, che mi hanno colpita... Unite nella loro diversità, ma potenti nel loro impatto. Frasi umane e nude, scarne, a volte crude e volgari, e altre meravigliose:
Amore, Speranza, Avidità, Scegliere, "In culo", Carpe Diem.
Sono, nel loro complesso, la VITA.
Concludendo, eccovi un'altra "pillola", come direbbe Andy Dufresne:
O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire.


lunedì 3 febbraio 2014

"Non un divo, ma un grande attore." Philip Seymour Hoffman, la fine di un eroe.


The Master

Un artista eclettico che mai si stancava di sfornare interpretazioni stupefacenti. Questo e molto altro era Philip Seymour Hoffman, attore 46enne trovato morto il 2 febbraio 2014 nel suo appartamento di Manhattan. Aveva ancora tanto da darci, ma una fine tragica è quanto di più si addica ad una personalità tormentata e sfaccettata come la sua, tale e quale ai ruoli da lui scelti, sempre dei "personaggi" di grossa mole intellettuale, mentale, ed anche fisica. Basti ricordare il ruolo ambiguo e carismatico in The Master (i due attori protagonisti sono capaci di dare spessore e rilievo ad un film apatico), quando, insieme a Joaquin Phoenix, conquistò una nomination all'Oscar. Ma l'Oscar lo aveva già vinto, meritatissimo, per la sua straordinaria interpretazione dello scrittore Truman Capote. Philip possiede una mimica facciale, un sorriso coinvolgente ed uno spessore drammatico calamitico per chiunque sappia riconoscere il Talento. Di puro talento ne aveva da vendere, ma purtroppo, come molti altri, si lasciò sedurre anche dalle droghe, dall'alcool, che lo portarono in quella famigerata giornata, alla morte. Una morte inaspettata e scioccante, per la famiglia e per tutti i suoi fans, rimasti sconcertati per una perdita così terribile, di un uomo unico ed inimitabile, uno dei più grandi attori di questa generazione. 

Hoffman disse, in un'intervista, che non si sentiva un divo, ma più un attore, ammaliato anche dal teatro e dal recitare in ruoli memorabili, ripudiava la fama e il successo, che lo hanno portato alla rovina. Viveva per cogliere nel segno, puntando dritto ai cuori, con quel viso paffuto così dolce, ma dall'aria enigmatica e tormentata. Hoffman, come del resto i più grandi uomini dotati di genio e carattere fuori dal comune, era destinato a fare grandi cose. E le ha fatte. Di lui ci ricordiamo in moltissime pellicole, dalle più antecedenti come Magnolia, alle più famose, come Il Grande Lebowsky, alle più ambigue ed inquietanti come Il dubbio, dove interpreta un prete che simpatizza troppo con un bambino. O in Onora il padre e la madre, fino ad una fugace apparizione in Hunger Games - La ragazza di fuoco.
E' così che voglio ricordarlo, come qualcuno che andandosene ha lasciato una traccia di sè, che durerà per sempre.
Non servono eroi, ma solo grandi uomini audaci.
Riposa in pace Philip.

Seymour Hoffman clip in The Master