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lunedì 3 febbraio 2014

"Non un divo, ma un grande attore." Philip Seymour Hoffman, la fine di un eroe.


The Master

Un artista eclettico che mai si stancava di sfornare interpretazioni stupefacenti. Questo e molto altro era Philip Seymour Hoffman, attore 46enne trovato morto il 2 febbraio 2014 nel suo appartamento di Manhattan. Aveva ancora tanto da darci, ma una fine tragica è quanto di più si addica ad una personalità tormentata e sfaccettata come la sua, tale e quale ai ruoli da lui scelti, sempre dei "personaggi" di grossa mole intellettuale, mentale, ed anche fisica. Basti ricordare il ruolo ambiguo e carismatico in The Master (i due attori protagonisti sono capaci di dare spessore e rilievo ad un film apatico), quando, insieme a Joaquin Phoenix, conquistò una nomination all'Oscar. Ma l'Oscar lo aveva già vinto, meritatissimo, per la sua straordinaria interpretazione dello scrittore Truman Capote. Philip possiede una mimica facciale, un sorriso coinvolgente ed uno spessore drammatico calamitico per chiunque sappia riconoscere il Talento. Di puro talento ne aveva da vendere, ma purtroppo, come molti altri, si lasciò sedurre anche dalle droghe, dall'alcool, che lo portarono in quella famigerata giornata, alla morte. Una morte inaspettata e scioccante, per la famiglia e per tutti i suoi fans, rimasti sconcertati per una perdita così terribile, di un uomo unico ed inimitabile, uno dei più grandi attori di questa generazione. 

Hoffman disse, in un'intervista, che non si sentiva un divo, ma più un attore, ammaliato anche dal teatro e dal recitare in ruoli memorabili, ripudiava la fama e il successo, che lo hanno portato alla rovina. Viveva per cogliere nel segno, puntando dritto ai cuori, con quel viso paffuto così dolce, ma dall'aria enigmatica e tormentata. Hoffman, come del resto i più grandi uomini dotati di genio e carattere fuori dal comune, era destinato a fare grandi cose. E le ha fatte. Di lui ci ricordiamo in moltissime pellicole, dalle più antecedenti come Magnolia, alle più famose, come Il Grande Lebowsky, alle più ambigue ed inquietanti come Il dubbio, dove interpreta un prete che simpatizza troppo con un bambino. O in Onora il padre e la madre, fino ad una fugace apparizione in Hunger Games - La ragazza di fuoco.
E' così che voglio ricordarlo, come qualcuno che andandosene ha lasciato una traccia di sè, che durerà per sempre.
Non servono eroi, ma solo grandi uomini audaci.
Riposa in pace Philip.

Seymour Hoffman clip in The Master



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